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al testo di Martin Palmadessa
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Danzi dentro la mia testa da sempre. Un vaso di Pandora già aperto e questo è di una gravità pari al tempo che precede il tonfo di una tazza di porcellana sul pavimento duro e ruvido di un cuore di finto marmo. Rumori di ghiaccio stanno per arrivare. Non c’è l’insoluto. Questo è grave. E’ magma. Dio punisce chi ha le ali e non vola. Dicono che uccida più la lingua della spada eppure le lingue di fuoco che trovo nel mio cuore fanno meno male della spada di Damocle. Quindi? Il delitto non è proporzionale al castigo da subire ogni dannata volta che immagino lo sguardo blu profondo di una stella marina che mi osserva dal mare sconfinato del cielo. Dovunque ti giri, comunque tu ti muova farai dei danni, vetraio. E non sei infrangibile. Metti il cuore in una teca antiproiettile e verrai fulminato dal killer delle tue intenzioni più dolci. Sei morto a prescindere. Il killer sarai stato sempre e comunque tu. Non esiste perdono.
©Martin Palmadessa 29 Gennaio 2020 – Ore 12:25 - Mercoledì
*Menzione di Merito, testo in Antologia II Concorso “LA PANCHINA DEI VERSI” (Roma, Giugno 2021)
Componimento di apertura di "L'Amore è una guerra" https://www.larecherche.it/testo.asp?Id=3290&Tabella=Articolo
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